Porsche – Alfa Romeo – Lancia
Lamborghini – BMW – Warner Bros
Ducati – Pepsi – Abarth
Il logo di un’azienda incarna il suo spirito e rappresenta i suoi valori con un’immagine grafica curata e immediatamente riconoscibile: è il primo elemento che il pubblico vede.
Mai darlo per scontato: il logo imprime identità e memorabilità oltre ad essere una leva fondamentale di ogni campagna pubblicitaria.
I must have del logo aziendale perfetto:
Ai primi posti si trovano YouTube, seguono Whatsapp, Facebook e Instagram.
Il tempo speso sulle piattaforme social al giorno è in media 2 ore e 25 minuti.
Possibili scenari e opportunità:In un sondaggio condotto in Svizzera il 31% degli intervistati ha risposto che gli piacerebbe poter interagire con le imprese tramite WhatsApp (2018, Xeit). In questo caso le fasce d’età giovani sembrano più aperte alla comunicazione tramite WhatsApp, mentre la disponibilità a comunicare tramite WhatsApp diminuisce con l’aumentare dell’età.
Youtube, di proprietà di Google, è stato potenziato (i server in cui si caricavano video erano al limite di capienza e potenza) permettendo al social dei video di diventare uno dei social network più longevi e apprezzati dagli utenti e creatori di contenuti, nonché il secondo motore di ricerca della Terra.
Realizzare un canale Youtube aziendale ha molti vantaggi:– Intercetta gli utenti che utilizzano ogni giorno Youtube– Sfrutta i video caricati su Youtube nel sito web, senza appesantire le pagine– Fidelizza i clienti e ne procura di nuovi attraverso video utili, come dimostrazioni di prodotti, tutorial, interviste e altro– Offre un canale privilegiato di visibilità e posizionamento su Google.
Spesso quando chiediamo ad un cliente “Qual è la strategia di marketing della tua azienda?” vengono citate una o più attività operative come campagne di conversioni sui social, annunci display di Google per aumentare le chiamate, newsletter inviate periodicamente ai clienti…
Ognuno di questi processi non si può definire una strategia, bensì una tattica. E il successo o il fallimento di una tattica dipende soltanto dalla strategia scelta in principio.
Quindi, qual è la differenza sostanziale tra strategia e tattica?
La strategia di marketing è un piano d’azione che guida verso la finalizzazione degli obiettivi e identifica come individuare il target da conquistare e come raggiungere un posizione di rilevanza nella propria arena competitiva.
Le tattiche invece sono la concretizzazione della strategia. Piani editoriali, siti web performanti, advertising, blog, email marketing… tutto ciò che nasce dalla volontà di voler raggiungere un obiettivo aziendale.
La tendenza comune (e sbagliata) è quella di pensare e agire nell’immediato con questi strumenti, mossi soprattutto dall’urgenza frettolosa di esserci e di fare, senza avere però una linea guida specifica ed efficiente nel tempo ovvero l’unico modo per ottenere il massimo dal digitale.
Prima di attivarsi con la smania del dover ottenere sempre e comunque, è meglio porsi domande come “Facebook e Instagram potrebbero essere una vetrina utile al mio business?” o “Cosa possa fare per aumentare le visite al mio sito?”. Partendo da questi quesiti generali sarà possibile costruire le tattiche di marketing. Una tattica è un’azione, una tecnica o un mezzo da adottare, solo una volta individuato l’obiettivo. Per concludere: una tattica è priva di significato se non è supportata da una strategia all’altezza.
Il termine “Bluetooth” si riferisce al re Aroldo I di Danimarca, in carica tra il 933 e il 988, rilevante per la storia del paese scandinavo principalmente per avere unificato il regno di Danimarca e per il suo dente devitalizzato la cui colorazione blu scuro gli valse il soprannome appunto di “Dente blu” ovvero “bluetooth”.
Nel 1996 Intel, Ericsson e Nokia si incontrarono per definire un standard comune per la tecnologia radio a corto raggio in grado di supportare la connettività tra dispositivi di natura e marchi differenti. Jim Kardash di Intel ebbe l’idea di utilizzare provvisoriamente il termine “Bluetooth” per sottolineare la volontà riunire il mondo dei devices proprio come aveva fatto Aroldo I con i territori della Danimarca.
Il termine si diffuse così velocemente in tutto il settore che non ebbe più senso trovare un altro nome.
“Non vendere il trapano ma il buco ben fatto.” (Kotler)
Il trapano è solo uno strumento con cui l’utilizzatore raggiunge il suo scopo.
Lo scopo è il buco ben fatto, la mensola da montare o il quadro da appendere.
Del trapano al cliente non importa molto, non all’inizio almeno, non al momento in cui deve rimanere colpito dalla pubblicità.
Fondamentale tenere sempre a mente che i clienti non comprano quello che tu stai vendendo.
I clienti comprano il vantaggio, il beneficio che tu produci o il desiderio che appagano i tuoi prodotti/ servizi.
Il copywriting è l’arte che unisce la scrittura creativa alla persuasione in accordo con le necessità espresse o inespresse di un target di riferimento.
Oltre a questa abilità del copywriter come figura storica del mondo delle pubblicità, oggi è indispensabile tenere conto del mondo del web, di come funzionano i motori di ricerca e tutti i media moderni per creare testi e parole efficaci anche in ottica SEO (Ottimizzazione per i motori di ricerca).
Farsi trovare
Cercare i clienti
Entrambe
Se si parla di ADV online, la mossa vincente consiste nel farsi trovare facilmente e nel cercare i clienti. Questo lo si può fare rispettivamente grazie a Google ADS e a campagne sui social (Facebook, Instagram, Linkedin…)
Grazie a Google ADS è possibile individuare delle parole chiave, quelle cercate da potenziali clienti, e posizionare le inserzioni corrispondenti nei primi risultati di ricerca, attraverso annunci testuali, banner sui siti, video su Youtube…
Il meccanismo è quello dell’asta, che valuta, oltre al budget da investire per ogni parola chiave, l’efficacia dell’inserzione e quanto possa soddisfare la richiesta dell’utente.
Le campagne sui social sono preziose se l’intento è quello di individuare un pubblico target di riferimento a cui rendere visibile il brand e far compiere azione, come un acquisto o l’acquisizione di un contatto. Esistono numerosi parametri (demografici, comportamentali, interessi) per poter individuare il pubblico ideale e ottenere risultati in breve tempo e senza troppi sforzi.
Per organizzare un evento business di successo non bisogna lasciare niente al caso! Bisogna pensare a tutto, considerare ogni aspetto e non sottovalutare i momenti fondamentali. Spesso le energie sono concentrate sul momento dell’evento, ma è molto importante, soprattutto per eventi a partecipazione gratuita, il coinvolgimento personale.Che significa? Gli eventi sono fatti da persone per altre persone e si basano su meccanismi di fiducia, partecipazione e reciprocità.Dichiarare di partecipare ad un evento schiacciando un bottone non equivale a parteciparvi davvero! Magari organizzate un super evento gratuito, con 100 partecipanti dichiarati, gadget, buffet e poi si presentano in 15…
Bisogna innescare un meccanismo di responsabilità che necessita di un rapporto personale. Ecco che entra in gioco il telemarketing, un’arma potente che non teme il tempo.Con un’azione di telemarketing intelligente si possono presidiare i momenti precedenti e quelli successivi all’evento.
Un esempio?Una prima telefonata, qualche giorno prima dell’evento, aiuta a rompere il ghiaccio, mira a far sentire importante il partecipante che, dopo aver dato conferma a voce, si sentirà moralmente impegnato a presenziare all’evento. Inoltre aiuterà a definire con più precisione il numero dei partecipanti (e quindi eventuali gadget e portate del buffet).Nel post- evento un’altra telefonata servirà a ringraziare della partecipazione, a richiedere un feedback, a sondare l’interesse reale verso i contenuti ascoltati durante l’evento o verso l’invio di materiale di approfondimento. In una parola: rinforzo massimo della fiducia verso gli organizzatori dell’evento, sentiment positivo e stato d’animo di massima accoglienza verso conseguenti proposte commerciali.Sarà dunque molto più facile ricavare un elenco di contatti “caldi” e in target da poter poi ricontattare nel tempo anche tramite azioni collaterali di e-mail marketing.
Essere presenti nel web è indispensabile per ogni tipo di azienda e realtà.Sì, ma come?Con un sito internet che non sia soltanto bello, gradevole, accattivante. Deve avere ben altre qualità per “funzionare”
Quando un sito “funziona”? Quando è:
Un sito vetrina, ad esempio, ha un numero molto basso di parole chiave, immagini e testi, quindi meno occasioni di essere intercettato dagli utenti. Nonostante campagne Google a pagamento, questo genere di sito manca di una struttura adeguata. Tradotto? Traffico a singhiozzo derivante solo dalle campagne, una volta esaurito il budget il sito torna deserto. Notorietà e ranking basso.
Per altre ragioni, invece, un sito visivamente d’impatto o con componenti audio video troppo pesanti, può risultare molto lento e quindi venire duramente penalizzato, sia dagli utenti che dai motori di ricerca.
L’home page di un sito internet, specialmente per un’azienda, deve al contempo presentare l’azienda nella sua realtà ma anche suscitare un senso di autorevolezza, attendibilità e importanza.
Il video perfetto dovrebbe mostrare la sede dello stabilimento nella sua interezza, con riprese sia dall’alto, per mezzo di un drone, che all’interno.
Un video aziendale perfetto e ben montato deve riuscire in meno di un minuto a dare conto dell’azienda, raccontando per immagini la produzione, gli spazi, il team, le lavorazioni.
In questo modo l’utente che atterra sul sito avrà immediatamente una panoramica completa dell’azienda. Risultato? Immagini e video valgono più di 1000 parole. Un video aziendale ben fatto trasmette fiducia, autorevolezza, prestigio e posiziona il brand ad un livello più alto nella mente dei futuri clienti.
La comunicazione ha così tante sfumature che spesso è difficile farle confluire in un unico progetto coeso. Si parte dall’offline con brochure, packaging, cartellonistica… all’online con social media, SEO, email marketing… così tanti canali e una strategia unica, compatta e durevole nel tempo.
Questa frammentazione ha portato ad una diversificazione e specializzazione dei servizi, con decine e decine di nuove figure professionali: web agency per i siti, esperti di digital marketing, grafici, videomaker…
Dunque, a chi mi rivolgo per centralizzare tutti i progetti di marketing?
Un’agenzia di comunicazione efficientemente strutturata, e non per forza di larghe dimensioni, dovrebbe essere in grado di proporre tutti i servizi necessari, dall’offline all’online, e di seguire il cliente passo dopo passo.
Ecco perché Bquadro Agency potrebbe essere l’agenzia giusta: